Quando viene citato questo termine, à terre, la prima cosa che salta alla mente dei ballerini dilettanti è quell'insieme di esercizi di potenziamento fisico e allungamento muscolare da eseguire seduti o sdraiati a terra, che va appunto sotto il nome di "Barre à terre" o sbarra a terra (nella scuola inglese anche "floorwork", letteralmente "lavoro sul pavimento").

Ma chi frequenta da un periodo ragionevole una scuola di danza classica, o addirittura è un professionista del balletto, saprà illustrare anche altre accezioni dell'espressione, tutte piuttosto importanti per la tecnica accademica o significative nella storia della danza.

Eccovi dunque una panoramica dei vari sensi da attribuire all'espressione à terre.

Innanzitutto nella nomenclatura della danza classica indica quando almeno il piede della gamba portante, oppure entrambi i piedi, sono posati a terra. Ad esempio un rétiré può essere eseguito in punta o mezza punta oppure à terre.

Lo stesso si dice quando una figura in cui solitamente il piede è sollevato viene eseguita invece con tutta la soletta appoggiata sul pavimento.

Alcuni passi possono essere eseguiti à terre oppure en l'air, ad esempio i Rond de Jambe: sembra che l'espressione à terre sia stata codificata ufficialmente per la prima volta dal grande maestro italiano Enrico Cecchetti, che l'usò appunto in associazione al Rond de Jambe. Ci sono passi che cambiano addirittura nome, a seconda se vengano eseguiti strisciando sul pavimento oppure col piede sollevato: è il caso del Battement Tendu (à terre) e del Battement Jeté (en l'air).

Nei trattati di balletto classico si trova anche l'espressione "terre à terre", che indica quei passi e movimenti in cui i piedi sfiorano il pavimento senza staccarsene mai, al contrario dei passi d'élévation. I danzatori terre à terre sono quelli più portati all'interpretazione, all'espressività, piuttosto che al virtuosismo acrobatico. Secondo una grandissima storica della danza quale la compianta Vittoria Ottolenghi, fu l'italiano Carlo Blasis a riuscire a coordinare la danse terre à terre con la danse aérienne, segnando il passaggio dalla danza del '600 e '700 al balletto romantico.

I balli di società più dignitosi, che potevano essere praticati anche dai nobili, dalle fanciulle dabbene ecc. erano danze terre à terre, non saltate, da eseguire... senza scomporsi. Giova ricordare una commedia settecentesca di Charles Boissy, "Les Talents à la Mode", in cui il vecchio padre all'antica (che non per nulla si chiama Geronte) rimprovera la figlia che alla courante danzata già dalla nonna preferisce la più movimentata danse haute: "Ai nuovi passi dichiaro guerra, il bel sesso è fatto per danzare terra a terra".