"Guardate la finestra! Adesso la porta! Adesso la mamma!" Facile udire un insegnante di danza rivolgere queste indicazioni ai propri allievi... un sistema un po' empirico che in effetti funziona con bambini molto piccoli, ma che non può reggere quando gli allievi della scuola di danza crescono e devono imparare a disporsi e muoversi nello spazio in modo più complesso e allo stesso tempo più sicuro e preciso.

Quando si tratterà di apprendere l'épaulement, il concetto di croisé ed effacé, le piccole e grandi pose, aver già assimilato i Punti Vaganova sarà indispensabile.

I Punti Vaganova sono un metodo di orientamento nello spazio adottato dalla scuola russa a partire dalla grande insegnante Agrippina Vaganova, e l'orientamento è fondamentale per un danzatore, sia che balli in un teatro sia che si esibisca all'aperto, che sia impegnato in uno spettacolo di repertorio oppure in un "semplice" (in apparenza!) saggio di fine anno.

Vaganova ha assegnato un numero progressivo alle otto direzioni principali dello spazio, iniziando dal verso in cui si è normalmente rivolti: lo specchio in sala danza, il pubblico in teatro. "Il pubblico" corrisponde al numero 1, l'angolo anteriore destro al 2, la parete a destra al 3, l'angolo posteriore destro al 4, il fondo della sala o il sipario al 5, l'angolo posteriore sinistro al 6, la parete sinistra al 7, l'angolo anteriore sinistro all'8.

Da notare che la numerazione va in senso orario e che i quattro lati del Quadrato Vaganova sono contrassegnati da numeri dispari, gli angoli da numeri pari: ciò può essere un ausilio mnemonico per gli allievi. Le due diagonali che attraversano la sala andranno rispettivamente dal punto 2 al punto 6 e dal punto 8 al punto 4. Naturalmente un danzatore può disporsi lungo una diagonale sia rivolto al pubblico sia parzialmente di spalle.

Vaganova utilizzava questo sistema anche per l'orientamento personale di ciascun danzatore posizionato in vari punti della sala: per fare un esempio semplice, quando eseguiamo esercizi alla sbarra e questa è piazzata a ferro di cavallo attorno a tre lati della sala danza (con il quarto occupato dallo specchio), alcuni allievi saranno rivolti al punto 5 della sala, altri al punto 7, altri al punto 1, ma TUTTI dovranno eseguire i passi secondo il PROPRIO quadrato di orientamento, cioè come se fossero tutti rivolti verso il punto 1.

Nel metodo Cecchetti la numerazione era diversa: partiva dall'angolo anteriore destro e andando in senso antiorario toccava prima i quattro angoli e poi le quattro pareti, per cui "il pubblico" era indicato col numero 5, il fondale con il 7, e così via.